Il mondo di Internet, e in particolare quello dei Blogger e
dei giornalisti della rete, è in subbuglio in seguito al comunicato apparso sul sito della SIAE. In pratica, da quest'ultimo si evince che coloro che pubblicheranno
sul proprio sito (che sia amatoriale o meno) i trailer dei film,
saranno tenuti a pagare i diritti alla SIAE. O meglio, per le musiche
in esso contenuti.
Ciò che fa rimanere stupefatti da questa decisione, è
proprio la contrapposizione con il concetto che sta alla base dei trailer: una
maggiore diffusione permette di far crescere curiosità attorno al film e
invogliare le persone ad andare al cinema a vederlo. È una vera e propria pubblicità,
infatti sono distribuiti liberamente dai produttori cinematografici, la loro
diffusione, inoltre, è fondamentale per i profitti futuri della SIAE stessa.
A questo punto si potrebbe pensare: “Io non posso caricare i
trailer, quindi utilizzo un semplice stratagemma: linkarlo sul mio sito tramite
YouTube!”(quello che in gergo si chiama embedding).
No no, non ci siamo proprio...SBAGLIATO anche in
questo caso: siamo comunque tenuti a pagare.
E YouTube è in regola?
Contattati telefonicamente dal Salvagente.it, da Google
tranquillizzano per quanto riguarda la piattaforma di YouTube.
"Più di un anno fa abbiamo stretto un accordo in Italia con Siae proprio per l'utilizzo della musica sulla nostra piattaforma video e per la tutela del diritto d'autore. Per questo riteniamo che oggi, attraverso gli accordi stipulati e gli strumenti tecnologici sviluppati all'interno della nostra piattaforma si possa operare in un contesto di collaborazione e vantaggio per le diverse parti coinvolte".
"Da sempre YouTube - proseguono da Google - prende in grande considerazione la tutela del diritto d'autore, nelle sue diverse forme. Cinque anni fa abbiamo realizzato una sofisticata tecnologia che noi chiamiamo Content IDe che permette gratuitamente a tutti i legali proprietari di diritti d'autore, per opere audio e video, di controllare e tutelare i propri diritti su YouTube. Il sistema é in grado di rintracciare automaticamente sulla nostra piattaforma tutti i file audio e video coperti da copyright e rivendicati dagli aventi diritto per poi applicare la policy che loro stessi hanno definito all'interno di un ventaglio di opportunità: bloccare la riproduzione, tracciarla o monetizzarla".
Quindi come si fa se non vogliamo togliere i trailer dal
nostro sito internet? Quanto dobbiamo pagare?
La licenza prevede che per pubblicare trailer e altri
audiovisivi un sito internet debba pagare 450 euro ogni trimestre (1800
euro all’anno), con un limite massimo di 30 trailer al mese. Come
dire...non proprio una cifra modica!
E i profili dei social network che pubblicano a centinaia
sia video musicali che trailer?
Per ora gli account personali non sono monitorati, ma anche
questi dovranno essere regolarizzati.
Per tentare di chiarire il tutto, è stata fatta dal PuntoInformatico.it una intervista a Stefania Ercolani, direttore dell’Ufficio
Multimedialità della SIAE, anche sul sito della SIAE stessa sono state
pubblicate delle ulteriori precisazioni.
In ogni caso sono ancora troppo poche, è necessario che
venga chiarito tutto in modo che ogni persona sappia a che cosa va incontro se
pubblica dei contenuti musicali.
Staremo a vedere come questa situazione verrà risolta,
comunque, a mio parere, questo nuovo regolamento porterà più svantaggi che
vantaggi e rappresenta una limitazione che con Internet, in epoca moderna, non
dovrebbe sussistere.
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